In effetti, il procuratore generale aveva già iniziato a indagare sulle azioni sia di Hamas che del governo israeliano. Ma il ritardo nella presentazione della denuncia smentisce la rapidità con cui lo stesso procuratore ha agito contro la Russia durante l’invasione dell’Ucraina.
In una dichiarazione rilasciata giovedì, i governi di Cile e Messico hanno spiegato che il deferimento si basava sugli articoli 13 (a) e 14 dello Statuto della Corte penale internazionale, che consente ad uno Stato parte di rinviare una situazione in cui uno o più i crimini sono stati commessi davanti alla Procura. Sembra che sia stato commesso sotto la giurisdizione del tribunale. Bolivia, Bangladesh e Sudafrica hanno convocato lo stesso procuratore a novembre e hanno condannato le azioni israeliane.
Anche se i crimini non fossero stati commessi contro cileni o messicani, e anche se i crimini fossero stati presumibilmente registrati in altri territori, le norme permettono che questi atti esistano.
“L’azione intrapresa da Messico e Cile fa seguito alla crescente preoccupazione per la recente escalation di violenza, in particolare contro obiettivi civili, e la continua commissione di presunti crimini di competenza della Corte, in particolare dopo l’attacco dei militanti di Hamas il 7 ottobre 2023 e gli attacchi successivi”. “Le ostilità a Gaza”, si legge nel comunicato dei due governi latinoamericani.
“Con questa azione, il Messico ribadisce il suo sostegno alla Corte Penale Internazionale come foro appropriato per determinare la responsabilità penale internazionale individuale nei casi più gravi e di maggiore importanza per la comunità internazionale, sottolineando allo stesso tempo l’importanza di garantire l’indipendenza del della Corte Penale Internazionale. Il Procuratore è responsabile delle indagini sui crimini commessi nel contesto del conflitto.” A Gaza, sia commessi da agenti della potenza occupante che da parte della potenza occupante.”
Secondo i due governi, l'intervento della CPI assume “particolare importanza alla luce dei numerosi rapporti delle Nazioni Unite che indicano un gran numero di incidenti che possono costituire crimini di competenza della CPI ai sensi dello Statuto di Roma”.