Le divisioni sulle coalizioni per le elezioni europee hanno continuato a causare attriti all’interno della coalizione di governo italiana.
La questione è emersa nel fine settimana quando Matteo Salvini, presidente della Lega, vicepremier e ministro dei Trasporti, ha lanciato l’idea di un’ampia coalizione che includa il partito tedesco di estrema destra. Alternativa per la Germania (AfD, in tedesco) e l’Unione nazionale francese, Marine Le Pen.
Ma un altro vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, oggi ha respinto l’idea.
“È impossibile per noi raggiungere qualsiasi accordo con l’AfD e il partito della signora Le Pen”, ha detto alla Rai Tajani, leader ad interim di Forza Italia (FI) dopo la morte di Silvio Berlusconi.
“Saremo felici di far parte della maggioranza del campionato [no Parlamento Europeu, que atualmente é do Partido Popular Europeu]Ma senza Le Pen e l’AfD”, ha detto.
A livello europeo Lega e Unione nazionale fanno parte dell’identità di destra e del Pd.
Nonostante le dichiarazioni di Tajani, oggi Salvini ha ribadito la sua posizione, sostenendo di voler allargare la coalizione di governo italiano in tutta Europa “senza escludere nessuno in partenza, dicendo no a nessuno”.
La coalizione di governo italiana è sostenuta da due partiti di destra – la Lega e Fratelli d’Italia, sotto il primo ministro Giorgia Meloni – e dal centrodestra FI.
A meno che non si formi un’ampia coalizione di destra, a livello europeo, “la sinistra avrà un decimo di maggioranza”, ha detto Salvini, “con i socialisti, con [o presidente francês, Emmanuel] Macron.
«È un’idea di Europa che corrisponde a quello che sta facendo il governo», ha insistito Salvini durante l’inaugurazione di due stazioni della metropolitana di Milano.
[Devíamos ter] Centrodestra in Italia e centrodestra in Europa. “Mi chiedo se ad alcune persone del centrodestra piacciano i socialisti”, ha detto.La leader del Partito Democratico (Pd) Elly Schlein, intanto, ha attaccato oggi Meloni dopo che i governi conservatori di Ungheria e Polonia, ideologicamente vicini a quello italiano, hanno bloccato un accordo europeo su migrazione e asilo al Consiglio europeo della scorsa settimana. Passato.
Varsavia e Budapest si sono opposte a imporre l’unità nella gestione dei migranti e dei rifugiati, che faceva parte di un accordo proposto e richiesto da Italia e Grecia, visto l’elevato numero di persone che arrivano sulle loro coste via mare.
“L’Europa che Meloni vuole non è l’Europa dei popoli, ma un’Europa dei veti nazionali a danno dell’Italia che, come i suoi alleati polacchi e ungheresi, ha rifiutato l’unità europea nell’accoglienza degli immigrati”, ha detto Schlein. Evento sull’Isola di Ventotene.
Secondo il piano bocciato, ogni stato sarebbe responsabile della quota di tutti i migranti e rifugiati che arrivano nell’Ue, e coloro che non vogliono accoglierli dovrebbero pagare circa 20.000 euro per ogni persona che rifiutano di accogliere.