-
1 a partire dal 5
Il Perseverance Rover sta esplorando la superficie di Marte e le sue registrazioni dal cratere hanno confermato la teoria degli scienziati. saperne di più
Credito: NASa/JPL-Caltech -
2 a partire dal 5
La perseveranza è stata inviata al cratere Jezero per confermare che il sito un tempo ospitava un lago. Ha esplorato principalmente l’antica regione del delta, una formazione rocciosa alla foce di un fiume.
Credito immagine: NASA/JPL-Caltech/Università dell’Arizona/USGS -
3 a partire dal 5
Il delta identificato dalle immagini di persistenza è un luogo adatto per trovare rocce che potrebbero contenere materia organica.
Credito: NASA/JPL-Caltech/ASU/MSSS -
4 a partire dal 5
Il delta raffigurato è costituito da diverse scogliere (“Scarp” in inglese), anch’esse registrate dal robot.
Credito: NASA/JPL-Caltech/ASU/MSSS -
5 a partire dal 5
Le scogliere sono costituite da sedimenti portati dal fiume, che hanno contribuito a confermare l’ipotesi degli scienziati sull’esistenza di un lago in passato. Nella foto, “Scarpa A”
Credito: NASA/JPL-Caltech/ASU/MSSS
robot determinazioneche è arrivato Marte Nel febbraio di quest’anno, ha già aiutato gli scienziati della Terra ad approfondire le teorie sul Pianeta Rosso. Uno studio pubblicato su Science il 7 ottobre ha utilizzato le immagini scattate dal robot per confermare la presenza di un lago.
La perseveranza ha esplorato il cosiddetto cratere Jezero. Il sito ha attirato l’interesse degli scienziati dell’Agenzia spaziale statunitense (NASA) e altri sono coinvolti nella missione per la possibilità di ospitare la vita nel passato. Le immagini hanno mostrato non solo che il lago si trovava nel cratere, ma anche che il fiume lo alimentava.
Secondo lo studio, l’esistenza del lago risale a miliardi di anni fa, quando l’atmosfera marziana gli permetteva di scorrere Acqua su tutta la superficie del pianeta.
Ha avuto grandi variazioni nel volume dell’acqua nel tempo, ma non è ancora noto se ciò sia causato da inondazioni o cambiamenti climatici. Il lago si è prosciugato.
Oltre a importanti conferme per gli scienziati, le immagini di persistenza hanno anche fornito informazioni che avrebbero aiutato la missione a confermare che Marte avesse vita, anche se microscopica.
Utilizzando la fotocamera superiore del robot, è stato possibile identificare i luoghi con il maggior potenziale per la ricerca di frammenti di roccia e sedimenti che potrebbero contenere componenti organici e altre prove di vita.
La ricerca di queste prove fa parte della missione Perseverance Core, che viene inviata su Marte nel 2020. Si prevede che il materiale roccioso che verrà rimandato sulla Terra verrà raccolto e quindi analizzato dagli scienziati.
L’articolo è stato il primo ad essere prodotto utilizzando i dati ottenuti da Perseverance. Ora, il robot sarà dedicato all’esplorazione dei resti del delta – un corpo roccioso formato da sedimenti – del fiume che è passato attraverso il cratere.
La base di questo delta è un luogo con un grande potenziale per l’estrazione di rocce che potrebbero contenere materia organica, secondo gli scienziati della spedizione.
*Sotto la direzione di Wellington Ramalhoso
Partecipare: