L'Aeronautica Militare Italiana (Aeronautica Militare Italiana – AMI) ha ritirato i suoi aerei d'attacco AMX questo venerdì (05). Sviluppato in collaborazione con il Brasile negli anni '80, l'A-11 Ghibli, designato in Europa, lasciò il posto all'Eurofighter Typhoon e all'F-35 Lightning II. Il modello è in servizio con l'aeronautica militare brasiliana.
Come previsto all'AEROFLAP, oggi si è svolta presso la base aerea di Istrana, nel nord-est del Paese, la cerimonia di dismissione degli AMX italiani. Il 132 Grupo (Squadrone) del 51 Stormo (Ala) è l'ultima unità ad utilizzare gli A-11 in questa installazione militare. Durante l'evento hanno volato in formazione gli ultimi AMX, seguiti da un F-2000 Typhoon, un Panavia Tornado e un F-35. Alla cerimonia ha preso parte anche il gruppo dimostrativo delle Frecce Tricolori.
“Oggi salutiamo un velivolo che ha fatto la storia dell'Aeronautica Militare“, disse Capo di Stato Maggiore dell'AMI, Generale Luca Goretti. “Per noi un aereo non è un semplice pezzo di metallo, è parte della famiglia. Dietro questo progetto c'è il mondo sommerso di felicità e tristezza, le emozioni, chi lo ha gestito, mantenuto, fatto volare – e il nostro pensiero va a chi non è più con noi – permettendoci di ottenere risultati e mantenere l'attività. Standard straordinari.”
Dopo 35 anni di gloriosa ed intensa attività operativa, il velivolo venne progressivamente dismesso #AMX Versione mancante #Colore speciale.#AeronauticaMilitare #latuasquadrachevola pic.twitter.com/JF3gpZkiYR
— Aeronautica Militaire (@Aeronautica Militare Italiana) 5 aprile 2024
Come da tradizione italiana, l'ultimo AMX è stato consegnato con una livrea speciale per celebrare la fine dei 35 anni di carriera del cacciabombardiere. Lo schema bicolore grigio – che ricorda quello utilizzato dalla FAB – presenta una coda stilizzata con la frase latina “Volatus ad astra, memoria in aeternum” ovvero “Volare verso le stelle, ricordato per sempre”. Traduzione. Sul retro della fusoliera sono raffigurati una bussola e un globo stilizzato per indicare il contributo alle missioni all'interno e all'esterno dei confini nazionali, spiega l'AMI.
Prodotto dalle aziende italiane Alenia e Aermacchi (ora Leonardo) e dalla società brasiliana Embraer, l'AMX è stato progettato per missioni di attacco e ricognizione. Sebbene non abbia avuto successo nelle vendite e sia stato acquisito solo dai paesi che lo hanno progettato, il modello si è distinto nelle missioni internazionali per l'Italia, partecipando ai conflitti nei Balcani, in Iraq, Libia e Afghanistan.
Il bombardiere leggero ora lascia il posto ai moderni caccia multimissione. Secondo l'AMI, gli ultimi AMX operativi, due monoposto e due biposto, faranno rotta verso l'Aeroporto di Piacenza nelle prossime settimane. Il sito ospiterà il futuro museo spaziale della nazione.
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Questa mattina al 51° Stormo abbiamo salutato il Jet Aerotattico #AMX In pensione dopo molti anni di attività attiva in patria e all'estero.#AeronauticaMilitare pic.twitter.com/g1YDIQeOI4— Aeronautica Militaire (@Aeronautica Militare Italiana) 5 aprile 2024
Il futuro è già qui con le linee Eurofighter e F-35 che costituiscono la spina dorsale della componente aerodinamica tattica delle forze armate. Con la sesta generazione di aerei siamo già impegnati in nuove sfide e nuovi ambiti, come lo spazio, che fa parte della nostra vita quotidiana e del nostro ambiente operativo”, – ha concluso il generale Goretti.
A-1 in Brasile
Mentre l'A-11 dice addio al servizio attivo in Italia, l'A-1 AMX resterà operativo per qualche tempo in Brasile. Questo modello entrò a far parte della FAB nel 1990, assumendo le funzioni svolte dall'AT-26 Xavante italiano (MB-326).
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All'inizio degli anni 2000 iniziò la modernizzazione del jet e il primo aereo aggiornato fu pronto solo nel 2012. I vincoli di bilancio, sempre presenti nel programma AMX, limitavano gli aggiornamenti dei cacciabombardieri, consentendo solo la modernizzazione. 11 unità su 44 unità previste.
Oggi tutti gli ultimi AMX brasiliani sono concentrati nella base aerea di Santa Maria (RS), dove vengono utilizzati dalle forze Bogor e Centaro in operazioni offensive e di ricognizione tattica. I jet condividono le strutture con gli elicotteri Black Hawk e i droni RQ-900. Il ritiro degli A-1 dall'Aeronautica Militare brasiliana dovrebbe avvenire tra il 2025 e il 2028.
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