Le autorità di Paraguay, Brasile e Argentina sono preoccupate per l’ingresso di un’altra organizzazione criminale nel traffico internazionale di droga, che sta già tenendo i piedi al confine. La paura va sotto il nome di ‘Ndrangheta’ che è considerata dagli esperti la mafia italiana originaria della Calabria.
Secondo indagini in corso da mesi, esponenti della mafia calabrese, che ha il potenziale per espandersi in altri Paesi, avrebbero già stabilito basi nelle città del Paraguay al confine con Brasile e Argentina.
Durante un incontro al confine con Ciudade Del Este, Foz do Iguaçu, Paraná, i rappresentanti dei tre paesi hanno discusso dell’esistenza di un ramo della mafia calabrese, principalmente in Paraguay.
Secondo La Nacion, ministro della Giustizia del Paraguay, pubblicato da Cecilia Pérez, la porta della ‘Ndrangheta’ è il PCC (Primo Comando). Secondo lui, il gruppo italiano inizierà le sue attività nel campo del riciclaggio di denaro, oltre ad attività specializzate nel traffico di droga e altre pratiche criminali.
Il ministro ha spiegato che le autorità italiane sono in contatto permanente con i servizi di sicurezza del governo paraguaiano per coordinare le indagini sulle attività del gruppo, che potrebbero portare all’arresto di criminali che già operano per conto della mafia calabrese.
Secondo il ministro paraguaiano, l’interesse del governo italiano per l’operazione è stato così grande da invitare funzionari del nostro Paese a riunioni in Italia e in altri Paesi europei per delineare politiche comuni per contrastare le nuove tende. Ndrangheta’ in Sudamerica.
Secondo le informazioni ottenute dal ministero della Giustizia paraguaiano, sono già state dimostrate le prove di un’operazione congiunta tra la BCCI e la mafia calabrese in relazione alle esportazioni su larga scala di cocaina dal Paraguay verso l’Europa. Da ‘Ndrangheta’.
Durante l’incontro a Ciudade Del Este, l’ordinanza tripartita ha riconosciuto il coinvolgimento dell’Uruguay nelle controversie inviate per risolvere la questione. Inoltre, la creazione di un centro di fusione delle informazioni sui tre confini tra Paraguay, Brasile e Argentina è un’altra mossa che è stata accettata.
Secondo il ministro paraguaiano, l’obiettivo è avere un quadro fisico e giuridico che faciliti una migliore analisi dei dati e, di conseguenza, una maggiore efficacia contro la criminalità organizzata.
Di recente, il Senato (Agenzia nazionale antidoping) ha avviato un giro di vite su un carico di cocaina diretto in Europa. Ci sono notizie secondo cui gli arrestati con droga sono al servizio della Bcc e della mafia calabrese.