Questa settimana, un tribunale italiano ha condannato TikTok a pagare 10 milioni di euro per adottare misure volte a mitigare o rimuovere la circolazione di post, video e immagini che trattano di suicidio, automutilazione e disturbi alimentari. L'esaltazione e la romanticizzazione di queste pratiche dannose per la salute fisica e psicologica degli utenti, unita all'irresponsabilità dell'azienda nell'assumere il controllo di questo processo e nel non rispettare i propri protocolli relativi ai contenuti trasmessi sulla propria rete, hanno portato l'AGCM (Concorrenza Italiana) Commissione) per agire contro la società cinese.
Immagine raffigurante la battaglia tra il governo degli Stati Uniti e TikTok (Foto: Reproduction/iXimus/Pixabay)
La risposta dell'azienda e le sue regole
Al momento in cui scriviamo questo testo, l'azienda cinese non ha ancora commentato quanto accaduto e l'atto d'accusa proveniente dai tribunali italiani. Tuttavia, nelle linee guida della società e negli articoli “Termini di utilizzo”, questo tipo di contenuti è vietato: la società può agire raffigurando, promuovendo, normalizzando e/o esaltando le tipologie di contenuti sopra menzionate. Utenti che lo fanno; Autorizzazione a sollevare tali questioni condividendo post per aumentare la consapevolezza di tali questioni, anche se menzionate nelle “Condizioni di utilizzo”.
Altri procedimenti contro l'azienda
Questa non è la prima volta che un social network cinese si ritrova bersaglio di azioni legali. Questo mese, in un caso indagato dalla CNN a marzo, un tribunale del Maranhão ha stabilito che la società deve pagare circa 23 milioni di R$ per la raccolta di dati sensibili dalla biometria facciale e che la società deve pagare 500 R$ a ciascun individuo. Vittima di una raccolta dati impropria.
Dalla metà del 2020, quando i tribunali brasiliani hanno iniziato a ricevere numerose denunce relative a fughe di informazioni sensibili senza il consenso degli utenti, il processo si è occupato di irregolarità da parte dell'azienda.
Immagine in primo piano: icona TikTok sul cellulare (riproduzione/nikuga/Pixabay)