L'Italia lo è È noto per ripetuti casi di insulti razzisti contro i calciatori, Negli ultimi anni. Questi episodi riflettono la convinzione locale secondo cui è normale imitare una scimmia o lanciare banane agli atleti durante le partite di calcio. Secondo una ricerca condotta dall’Istituto SWG, il 16% degli italiani ricopre questa posizione.
I dati sono stati raccolti tra il 24 e il 26 gennaio, con più di 800 partecipanti. Oltre alla normalizzazione, circa il 18% degli intervistati ritiene che faccia parte dell’insultare un tifoso rivale con insulti xenofobi, come chiamarlo “zingaro” o “ebreo” in modo peggiorativo.
Dall'indagine emerge inoltre che il 22% degli intervistati ritiene che, essendo personaggi pubblici, gli atleti dovrebbero sopportare qualunque cosa accada, compresi gli insulti razzisti e xenofobi. L'argomento ha ripreso vigore dopo il portiere del Milan Mike Maignan Dopo essere stato insultato dai tifosi dell'Udinese, in una partita disputata nel 21° turno del Campionato Italiano.
In questa occasione il francese ha informato l'arbitro Fabio Maresca, che ha interrotto la partita. Entrambe le squadre hanno lasciato il campo. La palla riprese a rotolare solo cinque minuti dopo, quando il pubblico smise di esultare. L'Udinese, ospite della partita, ha vietato definitivamente l'ingresso a cinque tifosi e ha ordinato che la partita si giocasse a porte chiuse.
Dall'indagine emerge anche che la maggioranza degli italiani ritiene normale che i giocatori vittime di questi reati di pregiudizio prendano posizioni ferme. Una reazione presa in considerazione dagli italiani intervistati è stata quella di terminare la partita non appena si fosse verificata la violazione.
Fonte: Redacao Terra