Nel 1944 Adolf Hitler ebbe un’idea folle: creare una tomba a Berlino, secondo lui, la “razza ariana”: Emil Zola, Moliere, Tolstoj e Dante Aligeri. In Italia, un ex alleato della Germania, sacerdote e custode della tomba di Dante Aligeri (1265-1321) a Ravenna, sostituì le spoglie del poeta con le ossa di uno sconosciuto. Ignari di essere stati ingannati, i nazisti saccheggiarono il sito e portarono a Berlino una scatola contenente ossa “false”, mentre i resti di Dante furono nascosti vicino alla tomba originale.
Nel 2021 si commemora ogni giorno il 700° anniversario di Dante, autore del poema “La Divina Commedia” e considerato il fondatore della lingua italiana – perché per primo scrisse in questa lingua, sostituendo il latino tradizionale. Sergio Roncocci, unico testimone del caso, ha raccontato la storia di 87 anni. Aveva dieci anni quando i resti furono sostituiti. Fu assistito dal padre Bruno e dal fratello Giorgio Antonio Pusconi, custode del cimitero, e dal padre dello studioso dontese Giovanni Messini.
Gli italiani, informati dagli americani dell’arrivo dei nazisti, trovarono il corpo di uno sconosciuto e si scambiarono le ossa.
Un piano audace
“Ero ancora un bambino, ma la guerra mi ha fatto maturare in fretta. Mio fratello faceva parte della protesta. Gli americani sono stati avvertiti che stavano arrivando i nazisti. Mio padre e il sacerdote hanno trovato il corpo di uno sconosciuto nel cimitero e hanno messo le Piazza Dante”, ha detto Roncoci Ben Italia a The Press. I tedeschi scoprirono lo scambio nel dicembre 1944, e Ravenna era già stata liberata dall’opposizione britannica e locale”.
Ronkuzi, i suoi parenti, una guardia e un sacerdote hanno aperto il fuoco per la decisione di portare a termine l’audace piano. Per trasportare le spoglie del poeta italiano a Berlino, il dittatore nazista nominò il colonnello Alexander Longstarp delle SS. Un archeologo con esperienza in Medio Oriente faceva parte dello staff del Longstorf General Himmler. I tedeschi non sapevano quale fosse la sorte di quelli portati nella capitale, ma nel 1945 l’esercito tedesco minacciato dalle truppe sovietiche, i nazisti ritenevano che ci fossero altre preoccupazioni. 77 anni dopo, Roncocci può rivelare con orgoglio che un bambino di dieci anni ha aiutato a ingannare Hitler.