Il colosso immobiliare cinese Evergrande, sull’orlo della bancarotta, ha annunciato mercoledì (22) un piccolo accordo con un creditore locale, per evitare il mancato pagamento degli interessi sulle obbligazioni, che allenterebbe la tensione nell’economia globale. La posizione del gruppo, con un debito accumulato di oltre 300 miliardi di dollari, continua a tenere sotto controllo i mercati internazionali.
In una dichiarazione alla borsa di Shenzhen (Cina meridionale), la sua controllata Hengda ha affermato di aver negoziato un piano per pagare gli interessi sulle obbligazioni scadute, stimate in 35,9 milioni di dollari.
Tuttavia, la dichiarazione non menziona il pagamento degli interessi su un altro titolo in scadenza giovedì (23).
Questo accordo rappresenta una breve tregua per lo sviluppatore immobiliare, che impiega 200.000 persone, è presente in più di 280 città e pretende di creare 3,8 milioni di posti di lavoro indiretti in Cina.
Gli analisti osservano che questa misura rappresenta un sollievo temporaneo per i mercati.
Fondata negli anni ’90, Evergrande ha registrato una crescita esplosiva alimentata da un enorme debito che ora supera i 300 miliardi di dollari.
La scorsa settimana, il gruppo ha ammesso di essere “sotto pressione enorme” e ha riconosciuto la possibilità di non rispettare i propri impegni.
La situazione di Evergrande, con circa 1,4 milioni di case consegnate in costruzione, ha suscitato proteste da parte di clienti, fornitori e investitori che temono di perdere denaro.
Il suo presidente e fondatore Xu Jiayin ha detto al suo team questa settimana che il gruppo “potrebbe uscire presto dal suo momento più buio”.
La società ha assunto esperti per cercare di prevenire il crollo e, secondo le informazioni di Bloomberg, i regolatori del governo hanno anche inviato un team di consulenti per aiutare il gruppo.