EconomiaQualunque In rallentamento, ma non in recessione. Il 2023, anno difficile per l’economia dell’Unione Europea, dovrebbe chiudersi con una leggera ripresa, anche se le previsioni economiche non prevedono una significativa accelerazione della crescita nei prossimi anni. Questo, in sintesi, il quadro descritto oggi dal commissario economico europeo: Paolo GentiloniCiò è avvenuto durante la presentazione delle previsioni economiche della Commissione europea per il semestre autunnale. “Ci stiamo avvicinando alla fine di un anno difficile per l’economia dell’Unione Europea”, ha affermato. Gentiluomini. “Le forti pressioni sui prezzi e la stretta monetaria necessaria per contenerle, così come la debolezza della domanda globale, hanno avuto un impatto su famiglie e imprese. Guardando al 2024, ci aspettiamo una modesta ripresa della crescita poiché l’inflazione continua a diminuire e il mercato del lavoro rimane resiliente”, ha aggiunto. “Grazie allo strumento di ripresa”. E anche la resilienza, gli investimenti continueranno ad aumentare. Infine, ha osservato che il debito pubblico e il deficit dovrebbero continuare a diminuire, anche se gradualmente.
E nel mezzo, i rischi legati ai conflitti in atto Ucraina e il Medio Oriente, che potrebbe aumentare l’incertezza del mercato e offuscare le prospettive di crescita. Le stime economiche rivedono quindi al ribasso il PIL dell’Eurozona, che dovrebbe crescere dello 0,6% nel 2023, per poi aumentare dell’1,2% nel 2024 e dell’1,6% nel 2025. Per quanto riguarda l’Unione Europea, invece, i dati prevedono una crescita dello 0,6%. nel 2023 e dell’1,3%. nel 2024 e dell’1,7% nel 2025. Non è più ottimistica la previsione di crescita del PIL italiano, che la Commissione Europea stima allo 0,7% nel 2023, 0,1% in meno rispetto alle previsioni di settembre del Summer Economic Outlook. I dati per l’Italia prevedono un’accelerazione della crescita allo 0,9% nel 2024 (0,8 nelle previsioni estive) e all’1,2% nel 2025, grazie all’impatto degli investimenti guidati dal Pnrr. Tra le economie europee, l’economia italiana rimane indietro nelle aspettative di crescita. Secondo le previsioni dell’esecutivo Ue, la Spagna crescerà dell’1,7% nel 2024 (2% nel 2025), la Francia dell’1,2% (1,4 nel 2025) e i Paesi Bassi dell’1,1% (1,7 nel 2025). Peggio di noi è la Germania, che quest’anno ha confermato una contrazione dello 0,3%, e la ripresa dovrebbe raggiungere lo 0,8% nel 2024, poi l’1,2% nel 2025.
Leggiamo nel rapporto pubblicato da Info che “la ripresa economica italiana si è fermata nel secondo trimestre del 2023, con il Pil reale in contrazione dello 0,4% e rimasto stagnante nel terzo trimestre”. Commissione europea. “Tuttavia, si prevede che la crescita riprenderà a partire dal quarto trimestre dell’anno, portando a una crescita annua prevista dello 0,7% nel 2023, principalmente a causa del riporto positivo dal 2022 e dal primo trimestre del 2023”. Tuttavia, l’inflazione è in una fase discendente, con l’inflazione dell’Eurozona che dovrebbe raggiungere il 5,6% nel 2023, il 3,2% nel 2024 e il 2,2% nel 2025. I dati dovrebbero raggiungere il 6,5% quest’anno, seguito dal 3,5% e dal 3,5%. nel 2025. 2,4% nei due anni successivi. Si prevede che il tasso di crescita dell’Italia raggiungerà il 6,1% nel 2023, il 2,7% nel 2024 e il 2,3% nel 2025. Tra le principali economie, il tasso di crescita della Germania dovrebbe raggiungere il 3,1% nel 2024. Spagna, 3,4%, Francia, 3% e i Paesi Bassi, 3,7%. Il continuo calo del tasso di inflazione italiano, come si legge nel rapporto della Commissione Europea, deve essere guidato dal continuo calo dei prezzi dell’energia, mentre il tasso di inflazione, al netto di energia e cibo, deve scendere più lentamente. Per quanto riguarda l’Italia, la Commissione prevede che il deficit diminuirà nel corso del 2023, che dovrebbe raggiungere il 5,3% del Pil (dall’8% nel 2022), sostenuto da una minore spesa per interessi, legata all’impatto della minore inflazione sui titoli indicizzati. E una crescita annua prevista dello 0,5% della spesa primaria.
La tendenza al ribasso dovrebbe poi continuare nel 2024 e nel 2025, quando le percentuali dovrebbero raggiungere il 4,4% e il 4,3%. Diversa la situazione per quanto riguarda il rapporto debito/PIL, che dovrebbe raggiungere il 139,8% nel 2023, proseguendo il percorso discendente degli ultimi quattro anni (dal 154,9% nel 2020 al 141,7% nel 2022), per poi risalire. al 140,6% nel 2024 e al 140,9% nel 2025. Infine, il tema della disoccupazione, che in Italia dovrebbe raggiungere il 7,6% nel 2023, dall’8,1% registrato nel 2022, continuerà a scendere al 7,4% nel 2024 e al 7,3% nel 2024. per cento nel 2024. 2025. Ma il tasso di disoccupazione è fissato. Bruxelles“Si prevede che il calo continui nell’orizzonte di previsione, anche grazie al previsto calo della popolazione in età lavorativa e nonostante l’aumento dei tassi di partecipazione”. Il mercato del lavoro europeo, secondo le proiezioni dell’Esecutivo Ue, dovrebbe rimanere resiliente e registrare dati di disoccupazione stabili nel 2023 e nel 2024. Si prevede che il mercato del lavoro rimanga flessibile nel periodo di previsione, si legge in una nota della Commissione Europea. Si prevede che la crescita dell’occupazione nell’UE raggiungerà l’1% quest’anno, prima di scendere allo 0,4% nel 2024 e nel 2025.
Il tasso di disoccupazione dovrebbe invece rimanere sostanzialmente stabile, al 6%, nel 2023 e nel 2024, per poi scendere al 5,9% nel 2025. Insomma, il quadro dipinto oggi dalla Commissione europea non è particolarmente positivo per l’economia. non lo riflette. Aspettatevi notizie migliori per l’Italia. Se è vero che le previsioni di crescita per quest’anno sono migliori di quelle di molti Paesi Ue, in linea con… Olanda, migliore della Germania e leggermente inferiore alla Francia, nei prossimi due anni si prevede una ripresa positiva che ci collocherà all’ultimo posto in termini di crescita del PIL, davanti solo a Germania, Svezia e Finlandia nel 2024, e all’ultimo posto nel 2025 insieme con Berlino. Inoltre, il percorso di riduzione del debito sembra in fase di stallo per il nostro Paese, con un ritorno alla crescita in rapporto al Pil nel 2024 e nel 2025. In un anno difficile per l’economia europea, l’Italia ha comunque evitato una recessione nel 2023, come ha precisato in un punto stampa il commissario europeo Paolo Gentiloni. E aggiunge: “C’è un evidente rallentamento dell’economia, e in questo contesto anche dell’economia italiana, che non soffre di recessione, a differenza di altri Paesi europei”.
Sfida, secondo Gentiluomini“Si tratta di sfruttare le opportunità a nostra disposizione per raggiungere un livello di crescita più elevato sia nell’economia europea che in quella italiana, a partire dal prossimo anno”. Ha sottolineato che ci sono due opportunità positive a questo scopo. Il primo è che abbiamo un mercato del lavoro in buone condizioni, con bassi livelli di disoccupazione. La seconda è che l’inflazione sta scendendo, e quindi questo avrà conseguenze positive nel medio termine, anche sulle finanze delle imprese e sui costi per consumatori e famiglie – ha proseguito Gentiloni – Fare questo, in Italia, è molto importante”. Sviluppare obiettivi, programmi di riforma e investimenti per il programma Pnrr, che nelle nostre valutazioni rappresentano una parte importante, anche se limitata, di questa crescita che probabilmente realizzeremo”. “Utilizzando i nostri modelli, abbiamo calcolato l’impatto potenziale di una crescita dello 0,5% all’anno derivante dagli investimenti del Pnrr. Sembra piccolo, ma guardando i numeri complessivi vediamo che è molto significativo.” “Inoltre, viste le diverse fasi di attuazione italiane, si prevede che l’investimento maggiore sarà nel periodo dal 2024 al 2026”, ha concluso.
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