Il governo italiano ha deciso di chiudere immediatamente il sito Decreto crescita (Decreto Crescita), una misura nata nel 2019 che dà benefici fiscali all’assunzione di lavoratori stranieri nel Paese ed è diventata uno strumento per favorire l’arrivo di giocatori internazionali nelle società calcistiche italiane in Serie A.
La scadenza del decreto era già prevista per il 31 dicembre, ma il governo stava pensando di estendere la misura fino al 29 febbraio 2024. Ma venerdì il Consiglio dei ministri ha rifiutato di prorogare i benefici fiscali.
La decisione di venerdì ha ricevuto molte critiche tra i club di prima classe del paese. Per il presidente MilanoGiorgio Forlani, la fine del decreto Cressetta potrebbe 'distruggere il calcio italiano'.
– Da quando è stato emanato il decreto abbiamo ottenuto grandi risultati in Europa per il calcio italiano – ha rimarcato il tecnico in riferimento Inter e Milan seconde nell'ultima semifinale di Champions League, seconde Roma Nell'ultimo Europeo League, vittoria della Roma (2021/22) e seconda classificata della Fiorentina (2022/23) in Conference League..
Con il Decreto Cressetta, i club italiani hanno raggiunto una maggiore competitività nel mercato internazionale per ingaggiare giocatori come Victor Osimhen e Hvica Kvaratskhelia (entrambi Napoli), Romelu Lukaku (Roma, ex Inter), Marcus Thuram (Inter) e Christian Pulisic (Milan)..
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La fine dei benefici fiscali dovrebbe avere un impatto immediato sulle prestazioni dei club del Paese nella finestra di mercato invernale, a gennaio, e soprattutto a fine stagione, a giugno, quando il mercato sarà più competitivo.
-È un'idea stupida. Voglio vedere chi vorrebbe venire in Italia adesso. Perderà anche il Paese, perché ci saranno meno entrate – ha detto il presidente della Lazio, Claudio Lotito, citando in un'intervista a “Notizie.com” che alcuni club rivali sono le principali vittime del cambiamento.
– La Lazio non ha problemi con i contratti in corso, ma il Milan, Juve Roma rischia di essere distrutta a causa di questa situazione.
In direzione opposta, l'Associazione Italiana Calciatori ha accettato di porre fine al decreto Cressita.
– Abbiamo appreso con grande sollievo la notizia dell'abolizione della norma sugli stranieri contenuta nel Decreto Cresita, provvedimento che punisce l'intero movimento calcistico nazionale. Finalmente, dal 1° gennaio 2024, calciatori italiani e stranieri potranno competere allo stesso livello – ha detto il presidente dell'ente, Umberto Calcagno.