BREASIA, 3 LUG. (ANSA) – Almeno 300 operatori sanitari, tra cui medici di quattro città della Lombardia, hanno presentato ricorso al TAR di Brescia. Governo – 19.
Gli operatori sanitari che rifiutano di ricevere un agente immunizzante contro il nuovo virus corona SARS-Cov-2 provengono da Brescia, Cremona, Bergamo e Mandua. Il processo inizierà il 14 luglio.
“Semplicemente ci è venuto in mente allora [do movimento] ‘Niente cera’, ma democratico.
Qui la persona è costretta a correre un rischio, altrimenti gli viene impedito di intraprendere l’attività», spiega l’avvocato Daniel Granara, che ha presentato ricorso alle agenzie sanitarie (Ads) contro Bergamo, Brescia, Valpadana e Montagna.
La richiesta è stata depositata il 22 giugno e pubblicata questo sabato (3). Secondo la difesa degli esperti sanitari nell’appello di 52 pagine, “l’Italia è l’unico Paese dell’Unione Europea che prevede la vaccinazione obbligatoria per alcune tipologie di persone per la prevenzione della SARS-Cowie-2”.
Il 1° aprile il presidente del Consiglio Mario Draghi ha reso obbligatoria la vaccinazione di medici, infermieri, farmacisti e altri operatori sanitari pubblici o privati.
Il mancato rispetto dell’azione comporterà un taglio dello stipendio per i professionisti e, inoltre, la sospensione dal lavoro fino a dicembre. (ANSA)
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